CASA MUSEO RENZO SAVINI
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Invito alla presentazione "l'Affare Modigliani"

di Dania Mondini e Claudio Loiodice

 

PRESSO LA "CASARENZOSAVINI"

 

Una lunga inchiesta, un appassionante racconto, con una serie di testimonianze e documenti assolutamente inediti. L'Affare Modigliani di Dania Mondini e Claudio Loiodice denuncia truffe, casi di riciclaggio, falsari e interessi illeciti all'ombra di Amedeo Modigliani ma anche un delitto fatto passare per morte accidentale.

 

Edito da Chiarelettere con la postfazione dell'ex Procuratore antimafia e Presidente Emerito del Senato Pietro Grasso, presenta al suo interno anche un intervento unico sul diritto d'autore affidato all'avvocato Lavinia Savini.

 

Per la prima volta il libro viene presentato dagli autori a Bologna il giorno 6 ottobre 2021, in occasione dell'apertura della "CASARENZOSAVINI" in Via Letizia n. 11 (parcheggio Giardini Margherita).

 

Modera l'incontro LAVINIA SAVINI

 

Breve nota sulla collezione "CasaRenzoSavini" a cura della Storica dell'arte Katia Tufano

 

"...La collezione conservata in questa dimora tutta da scoprire ci ricorda le cinque-seicentesche Wunderkammer diffuse in varie corti di Europa, collezioni di mirabilia, dove gli oggetti ricercati non erano appunto solo manufatti artistici, ma anche elementi prelevati dalla natura inseriti poi in uno scenario ben articolato. Nel XVI secolo si afferma il principio di collezione con intento enciclopedico, un microcosmo fruibile all'occhio umano, come sono ad esempio i gabinetti veneziani descritti da Marcantonio Michele o Gabriele Vendramin. Solo nella seconda metà del secolo diventa oggetto di interesse anche l'elemento che desta curiosità e meraviglia senza che questo sia stato concepito come manufatto artistico, da ricercarsi sia nell'ambito dell'artificio che in quello naturale: nascono così le Wunderkammer con il suo esempio massimo alla corte di Praga per ostinata volontà di Rodolfo II....Osservando la collezione di Renzo Savini ci si allontana dall'idea dell'archivio metodologico e analitico, così come non si può in alcun modo parlare di oggetti ricercati per ornare muri vuoti o per esibire il proprio status sociale. Una ricerca attenta che, iniziata negli anni Sessanta ha visto chiudere il cerchio solo con la morte del protagonista di questa raccolta. Non era solo il manufatto artistico che veniva inserito, anche semplici oggetti lo colpivano, oppure elementi prelevati dalla natura, in particolare modo le pietre alla stessa stregua di dipinti, terrecotte, reperti etruschi, sculture lignee, capitelli rinascimentali, fiori in carta di antica fattura, bambole, giocattoli. Gli oggetti trovati venivano posizionati con attenzione e messi in dialogo uno con l'altro, da cui scaturiva un grande unicum."

 

NEL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTICOVID È NECESSARIO DARE IN ANTICIPO LA PROPRIA DISPONIBILITÀ: savinicultura@gmail.com